Durante la notte del 14 aprile l'aviazione americana, britannica e francese hanno bombardato diversi impianti per la produzione di armi chimiche in Siria, in risposta all'attacco con questo tipo di armi verosimilmente compiuto dalle truppe siriane contro la roccaforte dell'opposizione a Duma, vicino a Damasco, il 7 aprile.
La Russia, alleata del regime di Bashar al-Assad, nega che quest'ultimo sia responsabile dell'attacco del 7 aprile. Il 17 aprile una missione delle Nazioni Unite che doveva fare una ricognizione per capire se era garantita la sicurezza degli ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw), è stata presa di mira da tiratori rimasti sconosciuti. Gli inviati dell'Opcw dovevano accedere al sito incriminato, ormai sotto il controllo dell'esercito siriano. Non è chiaro se e quando gli ispettori dell'Opcw potranno recarsi sul posto, mentre con il tempo le prove potrebbero scomparire.