I neonazisti passano al biologico

La passione per l’ambientalismo e l’agricoltura biologica non è esclusiva dei Verdi: un numero crescente di militanti dell’Npd sta entrando nel movimento, cercando di ricostruire l’immagine del neofascismo.

Pubblicato il 2 Maggio 2012 alle 11:00

Con i suoi pantaloni verdi e la camicia a scacchi, Hans-Günter Laimer è quello che qui in Bassa Baviera definiscono “un uomo, un vero uomo”. Scende dal suo trattore, ci accoglie cordialmente e apre l’emporio della sua tenuta, gestito dalla moglie. Qui ogni cosa è di produzione locale. Ogni prodotto è bio.

Quando Laimer organizza una giornata a porte aperte nella sua tenuta agricola, chiama un gruppo di suonatori di flauto e una cantastorie e c’è anche un mercatino delle pulci per bambini. Sì, si tratta di un autentico paradiso bio.

Peccato che Laimer non abbia niente in comune con i Verdi: appartiene al consiglio dell’associazione Midgard, che pubblica Umwelt&Aktiv, una piccola rivista che a una prima occhiata è dedicata all’agricoltura bio e parla di marmellate di ciliegie e di asili nido.

In realtà, parla anche di Yule (la festa pagana dell’inverno celebrata dai popoli germanici) e dei pregi della politica agricola dell’Npd, il partito nazionaldemocratico tedesco, neonazista, che commercializza la rivista su internet. Lo stesso Laimer si è candidato alle elezioni locali nelle liste di questo partito.

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“Il nostro obiettivo è sensibilizzare la popolazione alla protezione degli animali, dell’ambiente e della patria”, si legge sull’homepage della rivista. Del resto, quest’ultima è considerata dalla Direzione per la sicurezza del territorio una “pubblicazione di propaganda occulta dell’Npd”.

Laimer smentisce qualsiasi partecipazione alla rivista. Deplora invece il fatto che il settore bio sia in buona parte dominato dalla sinistra. “Che cosa hanno di diverso i miei cetrioli da quelli di un Verde?”.

La difesa dell’ambiente non è mai stata di esclusivo dominio dei Verdi: questo movimento è nato nel XIX secolo, come reazione all’industrializzazione. Fu anche un tema centrale dell’ideologia nazista che nel 1933 e nel 1935 fece adottare due testi di legge per la protezione degli animali e dell’ambiente. La difesa della natura e della patria, come pure l’ideologia del sangue e della terra, sono al centro del discorso nazionalsocialista.

“L’ideologia nazista è servita da zoccolo duro per il movimento di difesa dell’ambiente”, spiega Nils Franke, storico e autore di un saggio intitolato Naturschutz gegen Rechtsextremismus [Difesa dell’ambiente contro l’estremismo di destra], che lotta contro l’infiltrazione del movimento da parte dell’estrema destra.

A fronte dell’interesse che suscitano le questioni ambientalistiche in Germania, da qualche tempo l’Npd si è impossessato di questa idea, spiega Franke. E, sfoggiando il colore verde, l’ideologia nazista si sta aprendo un varco nella società.

Un nuovo movimento di “riscatto” ha fatto la sua comparsa tra Rostock e Schwerin, nel Mecleburgo e Pomerania occidentale: alcune famiglie che vogliono vivere “nel rispetto degli animali e delle tradizioni”.

“I temi ecologici stanno assumendo maggiore importanza nel discorso dell’estrema destra”, spiega un rappresentante del centro regionale per la cultura democratica a Roggentin. “Il loro obiettivo è far sì che le persone non associno più l’Npd a un movimento politico, bensì a un gruppo che cerca di semplificare la vita dei cittadini”.

Tra questi sostenitori del “riscatto”, un vicino ci parla di uomini che indossano giubbotti da aviatore e ronde che pattugliano la zona, accendono torce e cantano canzoni folkloristiche. Ci racconta anche che un responsabile della sicurezza interna viene a fargli visita a intervalli regolari per prendere un caffè e chiedergli che novità ci siano in zona.

Ecologia bruna

Gudrun Heinrich, politologa all’università di Rostock, all’inizio dell’anno ha pubblicato un libro intitolato Braune Ökologie [Ecologia bruna, come il colore delle camicie dei nazisti] insieme alla fondazione Heinrich Böll. “L’Npd è strettamente collegato alle associazioni e di riflesso ben radicato nelle zone agricole”, spiega.

Anche Huwald Fröhlich e Helmut Ernst, fornitori di materiali agricoli ecologici, si sono installati in Mecleburgo-Pomerania occidentale. Nella sua raccolta Opposition für Deutschland [Opporsi per la Germania], Fröhlich afferma che l’umanismo e l’internazionalismo sono “valori contro natura” e incita a un ritorno alle virtù regionali e nordiche dell’autonomia.

Ernst e Fröhlich sono entrambi membri di Biopark, una delle più grandi associazioni di agricoltura biologica di tutta la Germania, dotata di catene di negozi e fornitrice del marchio Edeka. L’associazione ha scoperto soltanto nel 2011 che tra i suoi membri c’erano anche alcuni agricoltori “bio-bruni” come Ernst, Fröhlich e tanti altri, spiega la presidente Delia Micklich.

Da un lato dice “di non condividere affatto l’ideologia di queste persone e di capire se alcuni consumatori decidessero di non acquistare più i prodotti Biopark”. Dall’altro, però, l’Npd oggi è rappresentato nei parlamenti regionali (in Mecleburgo-Pomerania occidentale e in Sassonia) e pertanto da un punto di vista legale non si potrà fare niente fintanto che le loro coltivazioni saranno ben gestite.

“La nostra associazione non può farsi garante delle opinioni politiche. Noi ci limitiamo a certificare i metodi di produzione agricola. Finché quel partito non sarà dichiarato illegittimo, non potremo fare nulla contro i loro affiliati”.

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