Greg Westfall/Flickr

Non lasciate che i bimbi vadano a loro

Dopo Stati Uniti e Irlanda, gli scandali dei preti pedofili si moltiplicano nel continente. Mentre le autorità cominciano a intervenire, i vertici della chiesa cattolica sembrano ancora riluttanti.

Pubblicato il 10 Marzo 2010 alle 16:49
Greg Westfall/Flickr

In Germania la chiesa cattolica è nell'occhio del ciclone, travolta dallo scandalo degli abusi sessuali sui minori. La ministra della giustizia Sabine Leutheusser ha già dichiarato che non intende risparmiare i vescovi tedeschi: nonostante i casi in questione siano ormai prescritti – in Germania trascorsi i 10 anni l'abuso sessuale non è più perseguibile – le vittime dovranno ricevere almeno un risarcimento economico. Leutheusser, membro del partito liberale Fdp, ha affermato che "nonostante i torti subiti non potranno mai essere compensati, il risarcimento è un atto di giustizia, sebbene parziale". Il governo ha in programma l'istituzione di una commissione per esaminare i casi e la Conferenza episcopale si è dichiarata pronta a partecipare.

L'opinione pubblica tedesca è sconcertata di fronte alle nuove rivelazioni della principale emittente del paese, Ard. Lunedì scorso è stato reso pubblico un nuovo caso di maltrattamenti in un istituto religioso, la fondazione cattolica Educon per l'assistenza a bambini autistici e con altri problemi mentali. La procura di Düsseldorf indaga su 17 educatori dell'istituto. Nel frattempo, come riportato dalla agenzia spagnola Efe, la conferenza episcopale olandese ha deciso fare chiarezza sugli abusi sessuali che sarebbero occorsi in diversi istituti del paese e che sembrano coinvolgere almeno duecento persone.

Un diluvio di denunce

I primi casi si verificarono negli anni sessanta e settanta in alcuni collegi salesiani, ma recentemente le denunce si sono moltiplicate fino a coinvolgere molti istituti in tutto il paese. I vescovi olandesi si sono detti "profondamente addolorati per le sconvolgenti storie di abusi sessuali emerse negli ultimi giorni", riporta Radio Netherlands. Lo scandalo è definitivamente esploso a febbraio, quando i media hanno raccolto le testimonianze traumatiche di molti ex alunni di un centro nella località di 's-Heerenberg. Il vescovo della diocesi di Rotterdam, che insegnava nell'istituto incriminato al tempo in cui si sarebbero verificati gli abusi, ha negato di esserne mai stato a conoscenza. Il quotidiano De Telegraaf ha resa nota una nuova denuncia: un ex studente di un collegio di monache ha dichiarato di aver subito ripetuti abusi da parte delle religiose quando aveva undici anni.

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I casi si moltiplicano. Martedì scorso la stampa austriaca ha riportato varie testimonianze di violenze sessuali sui minori avvenute tra gli anni settanta e ottanta in due istituti religiosi del paese, tra cui un convitto. Bruno Becker, padre superiore dell'abbazia di San Pietro a Salisburgo, ha confessato di aver abusato di un dodicenne, quarant'anni fa. Il religioso sostiene di aver informato le autorità della chiesa cattolica solo nel 2009, dopo che la vittima si era messa in contatto con lui. Il religioso scrisse anche una lettera all'uomo, offrendo cinquemila euro in cambio silenzio sulla vicenda, già prescritta giuridicamente.

L'imbarazzo del Vaticano

Becker non era solo nell'abbazia di San Pietro. La vittima ha dichiarato di essere stato abusato per anni da altri due sacerdoti. Uno di essi ha abbandonato da tempo l'ordine religioso, mentre l'altro ha chiesto il trasferimento in un altro monastero. Entrambi sono stati in prigione in Marocco, dove nel 2005 furono accusati di turismo sessuale.La stampa ha fatto luce anche sul caso di un uomo di Voralberg, che negli ottanta è stato oggetto di molestie nella scuola d'istruzione secondaria del monastero cistercense di Mehrerau. Il colpevole è stato trasferito da tempo nel Tirolo austriaco.

L'esplosione dello scandalo ha costretto il Vaticano a reagire. Il portavoce della Santa Sede, Federico Lombardi, ha difeso strenuamente le conferenze episcopali tedesca, austriaca e olandese, che secondo lui hanno affrontato le accuse con "puntualità e fermezza". Lombardi ha sottolineato anche che episodi del genere non si sono verificati solo nell'ambito della chiesa cattolica. Nel periodo delle violenze le autorità avevano registranìto 527 casi di abusi sessuali in Austria: solo diciassette si erano verificati in ambienti religiosi. (as)

Reazioni

La chiesa tra sanzioni e omertà

Di fronte del moltiplicarsi degli scandali, la chiesa è stata obbligata a reagire. Così, osserva Le Figaro, “la legge del silenzio che ha ispirato finora la gestione dei casi di pedofilia da parte della chiesa è stata rimpiazzata dalla ‘tolleranza zero’”. Continuano però a pesare i sospetti sul Vaticano, accusato di aver intralciato le inchieste: nel 2001 il futuro papa Benedetto XVI aveva chiesto ai vescovi che i casi di pedofilia “fossero indagati soltanto a Roma, in seno alla congregazione per la dottrina della fede” di cui egli era allora a capo, e imposto loro di sminuire il fenomeno. “Il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, nel giugno 2009 ha ammesso che i casi di pedofilia acclarata tra i sacerdoti sfiora mediamente il 5 per cento”, scrive Libero. Queste conclusioni sarebbero confermate dalla conferenza dei vescovi americani e da studi che indicherebbero tra i religiosi un tasso di pedofilia cento volte superiore alla media della popolazione.

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