L’effetto domino minaccia Lisbona

Dopo la Grecia, anche la valutazione del debito a lungo termine del Portogallo è stata declassata di due punti dall'agenzia Standard & Poor's. Ora Lisbona teme di essere la prossima preda degli speculatori.

Pubblicato il 28 Aprile 2010 alle 15:15

Riunione d'emergenza tra il primo ministro José Socrates e il leader del principale partito di opposizione, Pedro Passos Coelho, per stabilire una strategia contro l'attacco dei mercati finanziari. La valutazione negativa rivela la brutta situazione di bilancio del paese e il rischio di contagio della crisi greca al resto della zona euro. Público paragona la situazione del Portogallo a quella della Grecia nel momento in cui ha chiesto aiuto. "Il paese si sta rapidamente dirigendo verso la crisi peggiore da quando l'Fmi è arriva in Portogallo, 27 anni fa […].

La situazione ci spinge a essere pragmatici: siamo in mezzo a una tempesta e non serve a niente discutere sulla sua origine. La scelta è tra un duro pacchetto di misure adottate dal governo o un pacchetto di misure ancora più dure imposte dall'Fmi o dalla Germania. Chi pensava a una soluzione comoda per calmare gli animi e guadagnare un po' di tempo si sbagliava. Il crollo della valutazione sul debito pubblico anticipa quello che ci aspetta se non si farà nulla: il crollo finanziario e il passaggio del nostro destino in mani altrui. Come dovrebbe avvenire nei momenti cruciali, riteniamo che il governo, il presidente della repubblica e l'opposizione debbano arrivare a una lettura realistica della crisi attuale".

L'assenza di una maggioranza chiara in favore del governo di José Socrates è "uno dei fattori principali di rischio", osserva Diário de Notícias, per il quale "non basta avere un Programma di stabilità e di crescita approvato dal parlamento e da Bruxelles". Per evitare guai peggiori, "il Portogallo deve applicare le misure necessarie il più rapidamente possibile". "È arrivato il momento in cui tutti devono dare prova di senso dello stato", conclude Dn. (adr)

Visto dalla Grecia

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Il risanamento è più duro del previsto

Dopo essere stata declassata dall'agenzia Standard & Poor's, la Grecia continua sulla strada del disfacimento economico. È la prima volta che un paese della zona euro si vede relegato nella categoria "spazzatura" (junk bonds). Secondo la stampa greca, il paese si è svegliato in stato di shock. Sarà necessaria una "terapia d'urto" per risanare l'economia nazionale, titola To Vima. Il giornale evoca la "riunione di emergenza" dei responsabili dell'Fmi e della Banca centrale europea per "rendere possibile l'intervento europeo quanto prima, così da allentare la tensione sui mercati e la pressione sulla moneta europea. Nel frattempo il governo greco dovrà finalizzare un nuovo pacchetto di misure economiche da includere nel nuovo programma di stabilità, tra cui una riduzione delle pensioni e un taglio degli stipendi e dei vantaggi del settore pubblico". Sempre su To Vima, il celebre compositore Mikis Theodorakis condanna la "perdita della nostra indipendenza nazionale" e "l'umiliazione internazionale" subita dalla Grecia.

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