Nel quartiere del Licabetto, Atene

Cacciatori di piscine

Per rimpinguare le casse dello stato e onorare gli impegni internazionali, il governo di Georges Papandreou ha dichiarato guerra all'evasione fiscale. Ma per quadrare i conti anche il tesoro deve ricorrere a qualche trucchetto.

Pubblicato il 4 Agosto 2010 alle 13:56
ArkanGL  | Nel quartiere del Licabetto, Atene

Nikolaos Logothetis, 57 anni, alto, una folta barba ben curata e occhiali da professore, presenta le cifre come se declamasse una poesia d'amore. "La scienza della statistica ha una sua propria lingua", afferma, "dobbiamo ascoltarla con attenzione se vogliamo capire come si è ammalato il nostro paese". Non è un affermazione da poco, nella terra dei numeri falsificati.

Logothetis, appena nominato numero due del nuovo ufficio di statistica indipendente dal governo, siede in un esclusivo ristorante di Atene e dice di voler riformare radicalmente le istituzioni. "Saremo responsabili solo di fronte al Parlamento e potremo lavorare come organo scientifico indipendente".

L'espressione "statistica greca" è diventata negli ultimi tempi piuttosto labile nel significato. Sta per manipolazione politica e approccio creativo al bilancio, evoca l'attuale miseria della Grecia e i castelli in aria dei predecessori di Logothetis, uno dei quali nel frattempo è fuggito all'estero.

Dalla settimana scorsa è tornata nel paese la cosidetta "troika": Unione europea (un rappresentante danese, uno belga e uno tedesco), Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca centrale europea (Bce). I tre controllori devono decidere se gli sforzi del governo Papandreou sono stati sufficienti per assicurare ad Atene un nuovo prestito da nove miliardi di euro a settembre.

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C'è un altro uomo che potrebbe contribuire alla ripresa di Atene: Ioannis Kapeleris, capo della squadra anti-crimini finanziari Sdoe, creata lo scorso dicembre. Kapeliris, 50 anni, è oggi un braccio destro del governo. Occhiaie profonde, camicia sbottonata, tazza di caffé e sigaretta in mano: così accoglie gli ospiti. "Dia un'occhiata qui", dice indicando una tabella Excel. "Qui si può vedere quanti casi di evasione fiscale sono stati individuati dallo stato greco nelle aziende turistiche di Atene nel giugno 2009: 506. E sa quanti ne abbiamo trovati noi nel giugno 2010? 4340".

I suoi uomini hanno inventato un nuovo sistema per scovare le frodi fiscali: gli elicotteri della polizia sorvolano i quartieri ricchi di Atene e controllano le proprietà di medici, avvocati, impresari. Si servono delle immagini satellitari per localizzare case in campagna e terreni. Così hanno scoperto che le piscine nelle periferie di Atene sono 16.974, invece delle 324 ufficialmente dichiarate.

"Il nostro obiettivo è catturare anche i pesci grandi, non solo quelli piccoli“, dichiara Kapeleris. La Sdoe aveva l'incarico di raccogliere per il 2010 almeno 1,2 miliardi di euro. Nei primi sei mesi dell'anno la squadra ha già incassato più di 1,8 miliardi.

Problemi in arrivo

Il Fmi ha scritto in un recente rapporto che in Grecia si registrano "notevoli progressi" nel risanamento delle finanze – soprattutto riguardo ai tagli agli stipendi e alle pensioni elevate. Ma i controllori eserciteranno ulteriori pressioni sul premier Papandreou: Atene deve assolutamente ridurre i costi della sanità pubblica, liberalizzare il mercato dell'energia e del lavoro e privatizzare le aziende statali in rosso.

Con un'agenda del genere non mancheranno i conflitti: i camionisti hanno già manifestato contro la decisione dell'Ue di liberalizzare il loro ordine professionale. Un piccolo effetto collaterale? Il caos in cui sono piombiati i benzinai è stato solo un assaggio dell'ondata di scioperi e di disordini che colpirà la Grecia nelle prossime settimane. Kostas Papantoniou, vicepresidente del sindacato dei lavoratori pubblici, prevede per il governo tempi ancora più duri: "Dicono che gli impiegati pubblici costano troppo, ma non è vero. L'80 per cento di noi guadagna tra i 700 e i 1400 euro. Vi sembra troppo?"

In ogni caso i tagli colpiranno molti di loro. Tra gli impiegati pubblici in agitazione ci sono anche quelli che andranno in pensione quest'anno, che in base ai contributi versati dovrebbero ricevere in media circa 40mila euro di liquidazione. Ma il governo ha provvisoriamente bloccato il pagamento delle liquidazioni. Al momento dell'ispezione dei controllori, infatti, le casse dello stato non devono sembrare vuote. La restituzione dell'Iva alle imprese e le indennità al personale hanno subito la stessa sorte.

L'inattesa riduzione del deficit raggiunta dal governo Papandreou per impressionare Ue e Fmi potrebbe basarsi su un'impiego "creativo“ del bilancio. Non sarebbe che un ulteriore accezione del termine "statistica greca". (traduzione di Nicola Vincenzoni)

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