Aurora boreale a Nuorgam, alla frontiera tra la Finlandia e la Norvegia

Lapponia, la frontiera dimenticata

Il villaggio di Nuorgam è il posto di confine più a nord dell’Ue. Nonostante la posizione strategica, l’intera regione soffre l’esodo dei giovani e il disinteresse del governo finlandese.

Pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 11:23
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Tutti i giorni Jocke Pikkarainen lascia la sua casa di Nuorgam [in Finlandia] e fa 25 chilometri a nord per andare a lavorare a Tana Bru [in Norvegia]. Qui infila il suo camice rosso e riceve i pazienti del pronto soccorso del comune. Pikkarainen è originario di Kimito [nel sud della Finlandia] e ha studiato a Turku. Ma dopo aver lavorato nelle ambulanze ha deciso l'anno scorso di trasferirsi con la sua compagna il più lontano possibile senza emigrare, per lavorare sulla sponda settentrionale del fiume Tana che segna la frontiera fra la Finlandia e la Norvegia. Entrambi lavorano nello stesso ambulatorio, anche se la sua compagna è attualmente in maternità.

"Siamo venuti qui perche volevamo qualcosa di avventuroso e per lo stipendio, che è quasi il doppio di quello che avremmo in Finlandia", ammette Pikkarainen. Con i suoi pazienti e alcuni dei suoi colleghi parla un norvegese rudimentale, anche se può esprimersi finlandese con Anu Saari, la responsabile del servizio. Con lui lavorano almeno cinque finlandesi. [[L’ambulatorio di Tana Bru è un centro molto cosmopolita: solo metà del personale è di origine norvegese]]. "Abbiamo dipendenti filippini, russi, thailandesi, canadesi ed estoni", spiega Saari.

Da tempo gli stipendi del settore sanitario norvegese attirano i laureati finlandesi e ogni settimana Saari riceve diverse candidature provenienti dalla Finlandia. In Norvegia i giovani non vogliono studiare medicina. Gli intensi ritmi di lavoro spaventano e ci sono altri settori che offrono salari molto migliori", spiega. "La conoscenza della lingua rimane un criterio determinante. Bisogna saper parlare norvegese o avere una buona conoscenza dello svedese".

Per Pikkarainen l'acclimatazione linguistica si è svolta senza particolari problemi. Non ha avuto difficoltà neanche nel passare dalla sua vita di studente a Turku a quella di padre di famiglia a Nuorgam. Del resto sia qui che a Tana Bru non si rischia di certo di fare follie. L'unico ristorante del villaggio è quasi sempre chiuso e i sei mesi di buio invernale sono estremamente dissuasivi. Ma tutto ciò non sembra turbare molto Pikkarainen. "L'atmosfera qui è piuttosto gradevole. La natura è incredibile".

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In effetti il passaggio di frontiera fra Nuorgam [in Finlandia] e il vicino villaggio di Polmak [in Norvegia] è piuttosto accogliente. Al confine un cartello indica che la dogana è aperta in orario d'ufficio e che è vietato portare merci senza autorizzazione al di fuori delle ore di apertura. La responsabile dello sviluppo e dell’economia del comune di Utsjoki-kyrkby [in Finlandia] Anne Länsman spiega che la forza della corona norvegese e il costo della vita [molto più basso] in Finlandia fanno di Nuorgam una destinazione molto interessante per i norvegesi. "Con gli stessi soldi possono comprare molte più cose che a casa loro. Il potere d'acquisto dei norvegesi droga la nostra attività".

Tuttavia la donna si chiede se le imprese del sud della Finlandia si sono rese conto che l'Artico è solo a 200 chilometri da Utsjoki, e che la Norvegia ha già investito diversi miliardi nel suo sfruttamento. "[[Quando nell’Artico le cose cominceranno a muoversi, Utsjoki sarà al centro dell’attenzione]]. Per permettere alla Finlandia di approfittare della vicinanza dell'Artico, vorrei cercare di convincere le imprese a venire a investire qui".

Cuore di renna

La regione non potrà contare per sempre sul potere d'acquisto dei norvegesi. Per Aslat-Jon Länsman la Lapponia settentrionale deve anche puntare sul turismo finlandese. Ha 26 anni ed è allevatore di renne, responsabile dell'impresa di famiglia che produce specialità locali - come il cuore di renna stagionato - gestore di un caffè durante la bella stagione e organizzatore di vacanze d'avventura con spedizioni di pesca al salmone, scoperta della cultura lappone, immersioni nell'oceano artico, corsi di aquilone sportivo e sci.

"Per me far venire la gente qui in inverno è diventata una sorta di sfida personale", riconosce il ragazzo. Aslat-Jon è preoccupato di vedere che la maggior parte dei giovani preferisce andare a studiare e a lavorare a sud, perché è difficile mantenere in vita la cultura lappone se non si fa niente per alimentarla. "È vero, bisogna lavorare duro, ma ci sono delle opportunità per chi osa lanciarsi in questa avventura", assicura da buon imprenditore.

Ma gli abitanti della regione cosa fanno? "Qui non conosco altri giovani imprenditori nel settore. Alla cooperativa siamo solo tre allevatori di renne ad avere meno di 30 anni". Per Aslat-Jon i giovani lapponi devono puntare sull'allevamento di renne per assicurare la sopravvivenza della loro cultura. "La cultura lappone è l'allevamento delle renne. Mentre il finlandese ha solo una o due parole per definire la renna, il lappone ne ha 150 per descrivere l'animale in tutte le sue sfumature".

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