Oggi Bruxelles, domani l’Europa

Governo paralizzato, identità inconciliabili, voci di scissione. La crisi politica del Belgio e della sua capitale, cuore amministrativo d'Europa, è un assaggio di quello che aspetta l'intera Unione?

Pubblicato il 20 Gennaio 2011 alle 12:07

Da più di duecento giorni i politici belgi cercano invano di formare un nuovo governo. Ce la può fare il paese senza un potere centrale? Nel bel mezzo della crisi finanziaria ed europea si può davvero ignorare un vuoto di potere a Bruxelles? O forse la monarchia salterà intrepida nella breccia?

Niente di tutto questo. Il vecchio problema dell'autorità dello stato centrale e dell'unione tra la parte fiamminga e quella vallona del paese ormai non più essere risolto neanche dai più disponibili al compromesso.

[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.** (traduzione di Nicola Vincenzoni)

Alberto II

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Il re più potente d’Europa

Gli ultimi tre anni e mezzo di caos istituzionale hanno trasformato Alberto II nel'"unico re con ampi poteri in Europa", scrive El Mundo. Sette mesi dopo le elezioni, che non hanno ancora prodotto un governo stabile, Alberto II ha recentemente invitato il primo ministro ad interim Yves Leterme a ridurre il deficit nel 2011. Un "gesto senza precedenti" che coincide con la crescente pressione dei mercati nei confronti di un Belgio che non riesce a gestire il suo elevato debito pubblico. In realtà, durante la lunga crisi politica del paese, il re aveva già "mediato tra i gruppi politici, nominato gabinetti di transizione, impartito istruzioni a politici in carica e convinto i leader a continuare il negoziato". El Mundo ricorda che Alberto II "ha già un'esperienza da regnante senza governo". Nel 2007 infatti ci vollero nove mesi prima che Leterme fosse nominato primo ministro. Tuttavia oggi "le missioni che gli sono state affidate sono più precise e più politiche". Il re "ha visto i suoi poteri rafforzati dalla paralisi di un paese incapace di negoziare un accordo tra la popolazione francofona e quella fiamminga", conclude il quotidiano spagnolo.

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