Mentre nel mondo arabo le popolazioni si sollevano chiedendo democrazia e autodeterminazione, l'Europa sprofonda nella dittatura. Le sue tradizioni democratiche sono colpite e affondate, i suoi cittadini vessati e imbrigliati. Il potere che il popolo delega ai suoi rappresentanti ha subito un ulteriore passaggio, si è ritirato in un luogo inaccessibile, invisibile all'occhio umano.
Nessuno sa chi governa davvero, chi manovra i fili e con quali scopi. Si promulgano leggi e regolamenti ma gli abitanti del vecchio continente non afferrano più il loro senso. Sembra quasi che un popolo extraterrestre sia atterrato sul nostro pianeta e abbia conquistato l'Europa senza colpo ferire: un popolo di tecnocrati.
[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.** (traduzione di Nicola Vincenzoni)
Opinione
Critiche costruttive
Su Die Zeit l’ex membro del governo svizzero Moritz Leuenberger spiega che il pamphlet di Enzensberger sarà “una miniera di citazioni per imprecare contro la burocrazia” e offrirà argomentazioni valide agli anticapitalisti svizzeri, anche se il saggista tedesco elogia la pace e il progresso che l’Unione ha assicurato ai suoi cittadini. Leuenberger sostiene che la mancanza di democrazia dell’Ue denunciata da Enzensberger si ritrova in tutti i paesi, sia dentro che fuori dall'Unione. Ma Enzensberger non chiede la fine dell’Ue , anzi: ammette che a Bruxelles è vivo e vegeto un dibattito critico e illuminato. Ed è proprio questa autocritica ad alimentare le speranza di un avvenire migliore per l’Unione: “Coloro che amano l’Ue la criticano, come fa Enzensberger".