L’Unione delle vergogne

Che sta accadendo all'Europa? I movimenti nazionalisti e retrogradi guadagnano terreno ovunque, principi e diritti fondamentali vengono calpestati, i leader politici dei maggiori paesi mostrano chiari sintomi di disagio mentale. Stiamo tornando al Medioevo?

Pubblicato il 22 Aprile 2011 alle 14:47

C’è ancora qualcuno che abbia voglia di essere considerato europeo? Certo nessuno che abbia ancora un’oncia di umanità. Coloro che sono attualmente al potere nel continente non sarebbero ben accolti neanche tra la feccia del genere umano.

Per quanto riguarda i finlandesi, è ormai evidente che vanno ancora in giro vestiti di pellicce d’orso. Metteteli su uno slittino e se ne andranno in ogni direzione. La civiltà finisce dove inizia la neve, questo è il fascino del folklore.

Gli ungheresi sono meno ingenui, ma sono un popolo malvagio. Il loro parlamento ha appena adottato una nuova costituzione in cui si afferma che sono Dio e il cristianesimo a unire la nazione ungherese. E che ne è dei musulmani e degli atei? Erano molti anni che la discriminazione non era inclusa in modo così lampante in una costituzione. Ma c’è dell’altro: i bambini devono nascere da un’unione matrimoniale tra un uomo e una donna. Niente più omosessuali. Niente più ragazze madri. E a coronamento di tutto, un bel ritorno al Medioevo: il feto deve essere protetto dal momento stesso della fecondazione.

Sotto gli occhi dell’Europa intera le donne ungheresi, in pieno 2011, dovranno tornare da quelle mammane che praticano l’aborto con gli aghi da calza. Un paese membro dell’Ue può arrivare a tanto, e senza roghi pubblici! Del resto in Europa ormai tutto è possibile: i principi sono passati di moda. A dettar legge adesso è il mercato, che non fornisce alcuna soluzione ai problemi di natura etica. Che farà Herman Van Rompuy? Si accontenterà di una condanna istituzionale? Presidente di pustole velenose: può andar bene? I suoi haiku non potranno certo consolarlo.

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L’Europa è tutto un fiorire di scandali. Nei Paesi Bassi uno xenofobo può impunemente prendere in ostaggio il governo. A Roma un vecchio debosciato si lascia guidare dal suo sesso tricolore. All’Eliseo una specie di presidente si vanta di essere una Ferrari. "Quando aprite il cofano, fatelo con i guanti bianchi", questa la frase attribuita a Nicolas Sarkozy in La Conquête, un film sul suo arrivo al potere che esce a maggio. Un venditore ambulante non avrebbe potuto esprimersi meglio. Presidente? Meglio dire uno svitato!

E infine, il Belgio, una fattoria pedagogica per bambini, dove le mutande sono stese al vento sul filo dei populisti. L’Europa: una splendida disposizione di spirito, trasformatasi in cancro. (traduzione di Anna Bissanti)

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