Il fiume Neris a Vilnius.

I campioni della spazzatura

Il cittadino lituano medio produce 500 kg di rifiuti all'anno e ha un'insuperabile avversione per la raccolta differenziata e i prodotti riciclati. Più che le multe, l'unico argomento convincente sembrano gli incentivi in denaro.

Pubblicato il 29 Aprile 2011 alle 15:42
Evaldas Liutkus  | Il fiume Neris a Vilnius.

I nostri concittadini hanno un'incredibile capacità di inquinare. Le cifre pubblicate da Eurobarometro lo dimostrano. Lo studio rivela che ogni lituano produce annualmente circa 500 chili di rifiuti domestici, ovvero un milione e mezzo di tonnellate all'anno su scala nazionale. Due terzi degli interpellati ritengono comunque di non inquinare troppo. Di conseguenza non solo siamo una nazione di inquinatori, ma a quanto pare non ci facciamo neanche troppi scrupoli in proposito.

Eppure in Lituania è possibile differenziare e riciclare. Dal 2006 il ministero dell'ambiente ha comprato circa 20mila contenitori per la raccolta del vetro, della plastica e della carta. La raccolta differenziata dei rifiuti è un servizio pubblico accessibile a tutti. La direttrice del dipartimento di gestione dei rifiuti presso il ministero dell'ambiente afferma che l'installazione di un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti è completamente gratuita, basta che gli abitanti lo chiedano e si rivolgano alle istituzioni competenti.

Ma i lituani non sembrano molto interessati al riciclaggio. Perché farlo, quando non si è disposti a comprare beni fatti con materiali riciclati, al contrario degli altri europei. In Svezia la scritta "prodotto fatto con carta riciclata" sarebbe un vantaggio; in Lituania invece è il contrario: il 49 per cento dei nostri concittadini non lo comprerebbe.

Il metallo, la carta e il vetro sono i materiali più riciclati, perché gli abitanti possono ricevere in cambio del denaro. La situazione è più preoccupante per quanto riguarda la plastica. I lituani la ritengono priva di valore e nessuno la separa dagli altri rifiuti. Non è un caso che si parli di introdurre il pagamento di una cauzione per i recipienti in plastica. Questa soluzione permetterebbe di ridurre considerevolmente la quantità di di rifiuti in plastica che riempiono le sponde dei fiumi e i parchi. Ci sarebbe sempre qualcuno interessato a raccoglierli per guadagnare qualche centesimo.

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Nel nostro paese le multe sono spesso inutili. Il più delle volte essere multati è meno "costoso" che riciclare i rifiuti. Almontas Kybartas, direttore dell'impresa Emp Recycling, spiega che riciclare una tonnellata di pile galvaniche costa 8mila litas (2.300 euro), mentre il costo della multa per quella stessa tonnellata non riciclata è di solo 500 litas (145 euro). (traduzione di Andrea De Ritis)

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