Il ponte che collega Francoforte sull'Oder e Slubice (foto: Pedalofilo)

Slubfurt, città virtuale senza confini

La città tedesca Francoforte sull'Oder e quella polacca Slubice sono divise dal fiume Oder, che segna il confine tra i due stati. Prima del 1945, le due località erano una sola città. Un'associazione binazionale ha deciso di creare una municipalità unitaria virtuale, allo scopo di intraprendere uno sviluppo comune. Ma a molti i suoi progetti non piacciono.

Pubblicato il 6 Agosto 2009 alle 15:17
Il ponte che collega Francoforte sull'Oder e Slubice (foto: Pedalofilo)

Nel mese di giugno ci sono state le elezioni municipali a Slubfurt. Tutti gli abitanti hanno avuto il diritto di voto, anche i giovani, gli stranieri e quelli che non possiediono una tessera elettorale. Slubfurt è infatti una città virtuale, il suo nome composto viene da quelli di due città di frontiera: Slubice, in Polonia, e Francoforte sull'Oder, nella Germania dell'est. Un posto in cui ha luogo una sperimentazione tedesco-polacca davvero interessante: Slubfurt non figura ufficialmente su nessuna mappa, ma questo non sembra costituire un ostacolo. Da qualche giorno la città virtuale dispone infatti di un vero e proprio Consiglio comunale che incarna il volere di una parte degli abitanti, che aspirano a un futuro congiunto tedesco-polacco.

Sono stati gli studenti – tedeschi e polacchi - dell'Università di Francoforte sull'Oder che hanno avuto l'idea di questa elezione, guidati dall'artista Micheal Kurzwelly, che già una decina di anni fa aveva creato l'Associazione cittadina bilaterale di Slubfurt. “Ne avevo abbastanza di mostre intime chiuse tra quattro mura, di veder sempre le stesse persone e lo stesso pugno di critici d'arte”, spiega Kurzwelly. “Allora ho deciso di creare una nuova realtà, radicata nello spazio urbano. È importante non vedere questo solo come un gioco, perché il Consiglio dovrà occuparsi di alcune questioni essenziali per la città”. Per esempio, nella prima assemblea, il Consiglio si è espresso in favore della costruzione di una pista ciclabile tedesco-polacca che attraversi il fiume, e della pubblicazione di una guida turistica della città di Slubfurt. Inoltre il Consiglio ha auspicato la creazione di un'emittente televisiva bilingue. Grazie alla possibilità di ottenere sovvenzioni, è probabile che i membri del Consiglio vedranno tutti i loro progetti realizzati. Nell'attesa non smettono di lavorare per il loro futuro.

Dei tedeschi si oppongono al progetto

Prima della seconda guerra mondiale le città di Slubice e Francoforte sull'Oder erano unite. Per capire qual è oggi lo stato della cooperazione ufficiale tra i due lati della frontiera, basta considerare le vicende del progetto di una linea di tram comune alle due città, che passerà per il ponte che a tuttoggi è l'unica via di collegamento. Quando un tedesco, nell'euforia degli anni '90, propose di riunire Francoforte sull'Oder e Slubice, ci fu una levata di scudi nel versante polacco, in particolare da parte della lobby dei tassisti, che riportavano a casa tutti i giorni dei clienti tedeschi venuti a fare acquisti dall'altra parte della frontiera.

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Oggi invece sono soprattutto i tedeschi che si oppongono al progetto. Temono che potendo attraversare la frontiera in tram, e non più a piedi, i turisti diserteranno i loro negozi. E fanno leva sui risultati di un referendum – al quale ha partecipato solo un terzo degli abitanti di Francoforte sull'Oder – secondo cui l'80 per cento dei tedeschi non è favorevole alla creazione di un sistema di trasporto pubblico comune alle due città. Qual è stato l'argomento pricipale? Questo: “Noi ci metteremo i soldi, e i polacchi utilizzeranno il tram”. Questa opinione negativa si ritrova anche nelle lettere spedite dai lettori ai giornali locali, sia tedeschi che polacchi. Tra le altre argomentazioni, molti puntano con enfasi il dito sulle differenze culturali, o sulle atrocità commesse durante e dopo la guerra.

Un buon vicinato di facciata

Il progetto di una linea comune di tram sembra oggi improbabile quanto quello di un riavvicinamento linguistico. Nel suo programma di candidatura alle ultime elezioni, il consigliere comunale di Slubfurt Krzysztof Kolanowsky, ha inserito la proposta di un sistema di scrittura bilingue della segnaletica cittadina. Ma nei fatti dalla parte polacca non si vede nessun cartello tedesco, a eccezione di “Wechselstube” (ufficio di cambio). E a Francoforte sull'Oder ci sono appena due ristoranti che hanno il menu scritto anche in polacco. Quanto agli altri, non ne vogliono nemmeno sentir parlare.

In Europa ci sono 36 città che condividono una frontiera. Alcune di queste sono proprio sul confine tedesco-polacco. Si possono citare Guben e Gubin, o anche Görlitz e Zgorzelec. Ma mentre queste città hanno già da tempo adottato un sistema di canalizzazione e di trasporto comune, i rappresentanti di Slubice e Frankfurt ancora non riescono nemmeno a incontrarsi. Il progetto di Slubfurt è decisamente al di fuori della loro portata. Slubfurt ha un suo codice postale, così come un suo giornale e delle sue cartoline bilingue. E dalla metà di luglio ha anche il suo Consiglio comunale. I rappresentanti locali sono inquieti: il “gioco al buon vicinato” è di facciata, e temono di perdere le loro prerogative.

“È un artista completamente folle, si fa pubblicità a spese della città. La realtà è molto diversa: non è possibile andare incontro ai polacchi, sono troppo orgogliosi”, ritiene Volker Kulle. Kulle, nel municipio di Francoforte sull'Oder, è un politico della sinistra, che nella regione gode del sostegno del 30 per cento degli abitanti.

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