Danni collaterali della crisi dell’euro

Pur non facendo parte dell'eurozona, la Confederazione elvetica non è al riparo dagli effetti nefasti della tempesta che ha travolto la moneta unica europea. La sopravvalutazione del franco svizzero, per esempio, rappresenta una catastrofe per le esportazioni e per il turismo.

Pubblicato il 11 Agosto 2011 alle 15:27

"36,50 franchi svizzeri a notte per due persone, tutto compreso". Con queste parole Monika Abplanalp, direttrice del campeggio, manda un messaggio chiaro: qui in Svizzera i prezzi non sono aumentati. È da voi, nei paesi dell'eurozona, che tutto sembra essere cambiato. "Quattro anni fa, quando abbiamo aperto, 36,50 franchi svizzeri corrispondevano ancora a 22 euro. Adesso sono diventati 33".

Il risultato per il camping di Monika Abplanalp, incastonato tra le Alpi bernesi, è preoccupante: "Meno turisti, molti di meno. Normalmente i tedeschi, gli svizzeri e gli olandesi sono i nostri principali clienti. Ma quest'anno praticamente non ci sono più tedeschi e molti svizzeri trascorrono le loro vacanze all'estero perché in questo momento tutto è meno caro".

Poveri svizzeri. Sono fuori dalla moneta unica, possono contare su finanze perfettamente in ordine e tuttavia sono anche loro vittime dell'euro. Il franco svizzero, rimasto stabile per molto tempo, nelle ultime settimane ha raggiunto picchi mai registrati. Una catastrofe per le esportazioni e il turismo. In fuga dai problemi dell'eurozona e dalle preoccupazioni degli Stati Uniti, gli investitori si sono riversati in massa sul franco svizzero, che rappresenta una scelta sicura. Oggi un franco svizzero vale 95 centesimi di euro, ovvero oltre il 13 per cento in più rispetto a un mese fa. Nel 2007, alla vigilia della crisi del debito, la valuta svizzera valeva appena 60 centesimi di euro.

Un cocktail? 20 euro

All'inizio di agosto, secondo i calcoli dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il franco svizzero è dunque la moneta più sopravvalutata al mondo. Il valore naturale della valuta elvetica si colloca tra i 71 e i 77 centesimi di euro, ha dichiarato un portavoce della Banca centrale svizzera. La situazione presenta dei forti vantaggi per gli elvetici che vivono nei pressi delle frontiere, perché possono fare acquisti a buon mercato all'estero. I parcheggi dei supermercati stranieri più vicini ai confini elvetici sono affollati di auto con targa svizzera.

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Tuttavia, per l'economia elvetica il rincaro della moneta nazionale è un bel problema. Il numero di turisti stranieri in visita nella confederazione era già diminuito fortemente nel primo semestre del 2011: secondo i dati pubblicati dall'Ufficio federale di statistica, i turisti belgi sono diminuiti del 9,5 per cento, gli olandesi dell'8 per cento e i tedeschi del 7,6. La Svizzera non è mai stata una destinazione a buon mercato, ma la quotazione attuale del franco svizzero ha raggiunto livelli che non si erano mai visti negli ultimi 40 anni. Una notte nella camera più economica del Beu Rivage, hotel di lusso a Ginevra, a novembre del 2010 costava l'equivalente di 582 euro. Oggi ne servono 740. Se quest'estate avete intenzione di bere un cocktail in un caffè all'aperto in Svizzera preparatevi a sborsare l'equivalente di 20 euro.

Anche l'industria svizzera soffre le conseguenze della crisi dell'euro. Gli esportatori sono sempre più in difficoltà e subiscono la concorrenza dei rivali stranieri. Le grandi marche svizzere come la Swatch e la multinazionale delle tecnologia Abb hanno già previsto un calo sensibile del loro giro d'affari. Alcune piccole aziende hanno iniziato a chiedere ai loro dipendenti di lavorare più a lungo, e senza un aumento di salario, per bilanciare le incombenti perdite.

Ossessioni svizzere

La Banca centrale svizzera, anche a seguito delle pressioni politiche, ha sforbiciato i tassi di interesse quasi fino allo zero. In questo modo, Berna spera di rallentare la corsa del franco svizzero. La parità con l'euro è uno spauracchio per gli svizzeri, ma se la tendenza attuale non sarà invertita la valuta elvetica potrebbe presto superare quella dell'eurozona.

La Svizzera, insomma, paga le conseguenze della propria stabilità finanziaria. "Se abbiamo questo genere di problemi è perché la nostra economia sta molto bene, mentre Europa e Stati Uniti sono in guai seri", ha dichiarato alla televisione svizzera Philipp Hildebrand, presidente della banca centrale. La Svizzera, caso più unico che raro in Europa, può contare su un surplus di bilancio. La bilancia commerciale registra un attivo cospicuo e il tasso di disoccupazione (3 per cento) è ancora più basso di quello dell'Olanda, primo dei paesi dell'Unione europea.

Se la corsa del franco svizzero non si fermerà, la crescita economica delle confederazione, superiore al 3 per cento nel primo trimestre del 2011, registrerà probabilmente una forte contrazione. Gli esperti non escludono addirittura una forma di recessione. Ciononostante, sottolineano gli svizzeri con una vena d'ironia, non è il caso di invidiare i paesi dell'eurozona. "Olanda e Germania stanno pagando per gli altri paesi europei", sottolinea con convinzione Monika Abplanalp. "La Svizzera è bella, pulita e sicura. E speriamo che continui a esserlo". (Traduzione di Andrea Sparacino)

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