Voxeurop community Rassegna stampa

Sic transit Berlusconi?

Pubblicato il 9 Novembre 2011 alle 16:51

Il temporale che si è rovesciato su Roma mentre tra la camera e il Quirinale si consumava il dramma del rendiconto pare aver portato via con sé la maggioranza e il futuro politico di Silvio Berlusconi, ma non l'impasse della politica italiana. Questa almeno è l'opinione di molti quotidiani europei, la cui soddisfazione per la probabile caduta del leader più vilipeso del secondo dopoguerra è temperata dai timori sulla stabilità della terza economia dell'eurozona.

The Times, Regno Unito

"Silvio Berlusconi è stato presidente del consiglio per nove degli ultimi 17 anni. In quel periodo ha disonorato sé stesso e umiliato il suo paese mostrando una rozzezza, un’irresponsabilità e un’inettitudine che sono ancor più sorprendenti perché non avevano alcuno scopo preciso se non quello di mantenerlo in carica. Le imminenti dimissioni di Berlusconi erano attese da tempo e sono state accelerate dalla sua incapacità di mantenere la fiducia dei parlamentari italiani e dei mercati finanziari. Tuttavia, anche quando se ne sarà andato, i problemi economici del paese rimarranno. [...] L’attuale crisi finanziaria è più grave di tutte quelle che si sono verificate in Europa nel dopoguerra. Le dimissioni di Berlusconi saranno un passo minimo ma indispensabile per riconoscerla e risolverla".

Die Tageszeitung, Germania

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

"Poteva succedere solo in Italia: il capo del governo non ha più la maggioranza, ma la partita non è finita. Silvio Berlusconi può andare avanti un paio di settimane in attesa che il parlamento approvi la legge di stabilità destinata a calmare i mercati. Un anno fa c’era la stessa situazione, quando Gianfranco Fini ruppe con Berlusconi. La sfiducia sembrava una formalità, ma Berlusconi chiese un mese di grazia in attesa di approvare la finanziaria per calmare i mercati. Il premier, invece, usò questo mese per comprarsi una nuova maggioranza. E da perdente si trasformò in vincitore. Ora c’è da temere che Berlusconi provi di nuovo a salvarsi all’ultimo minuto. Il suo obiettivo è impedire qualsiasi alternativa politica e andare a nuove elezioni con un candidato scelto da lui oppure mettere insieme una nuova maggioranza. Rispetto a un anno fa, però, la situazione è diversa. Questa volta votano anche i mercati, che hanno fatto salire gli interessi sui titoli di stato italiani al 7 per cento. La sopravvivenza politica di Berlusconi è improbabile. Ma la via d’uscita dalla crisi politica italiana non è stata ancora trovata."

La Vanguardia, Spagna

"Berlusconi potrebbe essere arrivato alla fine della sua carriera politica, lasciandosi alle spalle un paese sull'orlo della bancarotta. Il mito di un paese che un tempo era uno dei pilastri economici dell'europa si sgretola. Se le anticipazioni saranno confermate, ci troveremo davanti alla caduta del presidente del governo più surreale dell'Unione, l'uomo che ha fatto vergognare un continente intero. [...] Silvio Berlusconi rappresenta un episodio increscioso della politica italiana, il presidente del consiglio più criticato, inetto e triste della storia recente del Bel paese. Ma nonostante gli italiani siano scesi in piazza per manifestare il loro malcontento, Berlusconi non cadrà a causa della vergogna che ha imposto ai cittadini, ma sotto il peso di un debito pubblico fuori controllo. In poche parole, non sono stati gli italiani a cacciare il Cavaliere, ma l'economia. [...] Ha fallito l'opposizione, senza leader carismatici, irrimediabilmente frammentata e incapace di guadagnare credibilità; ha fallito la Santa sede, che non si è vergognata di intrattenere rapporti amichevoli con un uomo che rappresenta un insulto a tutti i valori cristiani; e ha fallito l'intera società civile italiana, che si è lasciata avvolgere dalla rete tessuta dal primo ministro, fingendo di non vedere i suoi abusi e a volte beneficiandone. Per questo motivo la vergogna di Berlusconi è la vergogna dell'Italia. Berlusconi ha fatto quello che ha fatto. Ma è l'Italia intera ad aver fallito".

The Daily Telegraph, Regno Unito

"Tra gli altri leader dell'eurozona c'è la convinzione, condivisa in parte dai mercati finanziari, che Berlusconi rappresenti la personificazione di tutto ciò che non va in Italia: prima se ne andrà e prima potranno essere messe in atto le indispensabili riforme fiscali e strutturali, scongiurando la minaccia del default italiano. Sfortunatamente, si tratta di una speranza eccessivamente ottimistica. [...] È difficile dire se il suo allontanamento porterà qualcosa di più di un sollievo temporaneo. La verità è che non c'è alcuna ragione di credere che il prossimo capo del governo italiano, chiunque sia, sarà in grado di portare a termine le riforme necessarie. Con tutti i suoi (molti) difetti, il governo di Berlusconi è stato pur sempre uno dei più stabili del dopoguerra italiano. Da domani possiamo tranquillamente aspettarci che nello Stivale ritorni il caos politico di un tempo. [...] La fine del bunga bunga potrà restituire all'Italia un po' di dignità, ma non risolverà nulla".

Les Echos, Francia

"Berlusconi è diventato uno dei principali fattori di instabilità e caos. [...] Per fortuna, però, non è ancora troppo tardi, e l'Italia può sperare quantomeno di stabilizzare la situazione. Il primo passo è sbarazzarsi di Berlusconi. Il secondo è la presentazione tempestiva di un piano di risanamento credibile. La cura, come in altri paesi europei, sarà durissima. Ma diversamente dalla Grecia, l'Italia ha ancora delle carte buone da giocare. Non soltanto il 55 per cento del suo debito è in mano e alle banche e ai privati italiani, ma il paese può ancora contare su grandi industrie e su una rete di piccole e medie imprese. Inoltre l'Italia ha già dato prova di grande creatività politica. Dopo il crollo di diversi partiti all'inizio degli anni novanta, nel paese si sono succeduti diversi governi tecnici, che sono stati in grado di preparare il paese all'ingresso nell'euro, a fronte di enormi sacrifici. Oggi come allora, dopo aver finalmente chiuso per sempre con il berlusconismo, Roma ha bisogno di una guida rigorosa. L'Italia e tutta l'Europa non possono più aspettare".

Categorie
Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!