Contrordine. Siamo di nuovo nella stessa barca della Spagna. Ed è una barca molto scomoda, dato che Monti ha subito perso il suo proverbiale aplomb e risposto nervosetto al ministro delle finanze austriaco Maria Fekter, secondo cui l’Italia potrebbe essere il prossimo paese a richiedere l’intervento dell’Ue. “Trovo del tutto inappropriato che esponenti di altri governi dell’Unione europea parlino della situazione di altri paesi dell’Unione, per questo mi astengo dal commentare queste dichiarazioni”, ha ribattuto. Curiosamente, sono più o meno le stesse parole con cui gli aveva risposto Mariano Rajoy, quando era stato Monti a puntare il dito contro la Spagna.
Può darsi, come scrive Jornal de Negócios, che “oggi abbiamo tutti il diritto di parlare di ciò che capita in casa d’altri. Perché la casa d’altri è ipotecata, e saremo noi a pagare l’ipoteca”. Ma forse prima di pensare all’unione fiscale e bancaria sarebbe il caso di mettere in piedi un’unione delle dichiarazioni. Perché questo giochetto del “lui è peggio di me” continentale, oltre a essere piuttosto indecoroso per uomini di una certa età, rischia di costare più caro del conto dei bailout.