L'Occidentale lo aveva notato già un paio di settimane fa: ai tedeschi piace il personaggio Marchionne. E infatti la "proposta" che Angela Merkel presenterà a Bruxelles il 4 febbraio sembra ispirata proprio da quelle avanzate dall'ad col pullover agli operai degli stabilimenti Fiat. In sostanza: noi ci mettiamo i soldi per far ripartire la baracca, ma voi accettate tutte le nostre clausole.
Tra cui spiccano l'innalzamento dell'età pensionabile ad almeno 67 anni, l'abbandono del sistema di adeguamento automatico all'inflazione degli stipendi del settore pubblico (la scala mobile vi dice qualcosa?) e una normativa che semplifichi il licenziamento del personale in esubero.
È probabile che almeno in un primo tempo il piano Merkel venga respinto. Ma se è vero che "l'era dei capitali a basso costo sta per finire", come avverte il Financial Times, chi controlla gli investimenti, sia nel pubblico che nel privato, vedrà rapidamente crescere il proprio potere negoziale sulle altre parti sociali. E a livello europeo non esiste niente di simile a una Fiom dei paesi indebitati.
Che l'Italia sia il laboratorio delle tendenze sociopolitiche mondiali, è un luogo comune abusato ma non per questo falso. Più che il berlusconismo, in questo inizio di secolo il contributo più significativo del nostro paese potrebbe essere l'ideazione e la diffusione del modello Marchionne di investimento a ricatto.