Mario Monti: “Gli Stati membri devono prendersi le loro responsabilità”

Pubblicato il 17 Maggio 2011 alle 09:55

L'ex commissario europeo al mercato interno e alla concorrenza Mario Monti è uno dei principali esperti e sostenitori del mercato unico europeo. Per questo nel 2010 il presidente della Commissione José Manuel Barroso gli ha chiesto di stilare un rapporto su "Una nuova strategia per il mercato unico". Presseurop lo ha incontrato a Firenze in occasione del Festival d'Europa.

Mario Monti, il fatto che vengano rimessi in discussione alcuni principi del mercato unico, come ad esempio quello della libera circolazione, è il prodotto della crisi attuale o il segno di una tendenza più profonda? "Le difficoltà economiche attuali evidentemente influiscono", risponde Monti lamentando una "tendenza a vivere con meno convinzione e meno entusiasmo" che ha colpito il mercato unico.

Monti, presidente dell'Università Bocconi di Milano, riscontra una certa "stanchezza nell'integrazione", che si è manifestata in particolar modo in occasione dei referendum francesi e olandesi del 2005, e "una stanchezza del mercato unico". Con l'avvento della crisi finanziaria "molti si sono domandati: l'economia di mercato è la soluzione giusta?" Secondo l'ex commissario è "evidente che sia l'unica soluzione", anche se il suo funzionamento e la sua supervisione dovranno essere migliorati.

La complessità del mercato unico e processi politici e legislativi europei è una delle ragioni del disinteresse – se non dell'euroscetticismo – dei popoli d'Europa. "È difficile spiegare i benefici spesso invisibili ma assolutamente reali del mercato unico", sottolinea Monti. Per questo bisogna "cambiare in modo mirato certe politiche del mercato unico". "Molti dei miei suggerimenti sono diventati oggetto di proposte specifiche da parte della Commissione", aggiunge con soddisfazione l'autore della Nuova strategia per il mercato unico.

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Resta da conquistare il sostegno degli stati membri e dei loro leader, sottomessi a scadenze elettorali e difficoltà economiche. Con l'aria di uno che non si fa troppe illusioni, Monti sostiene che il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy dovrebbe dedicare una seduta del Consiglio al mercato unico, "per far assumere una responsabilità visibile al più alto livello dei nostri governi". "In tal caso - spera l'ex commissario - sarebbe un po' meno facile sganciarsi e rimanere nell'ombra davanti agli sforzi comuni necessari a garantire a lungo termine la crescita, l'impiego e la solidità dell'euro".

A pochi giorni di distanza dall'annuncio del piano di aiuti al Portogallo, e in un momento in cui la situazione della Grecia suscita parecchia preoccupazione e mette in moto in dicerie su una possibile uscita di Atene dalla moneta unica, l'Europa deve temere l'aggravarsi della crisi?

"Spero che il peggio sia ormai alle nostre spalle", risponde Monti constatando che "qualsiasi cosa accada, l'Europa è ora in una situazione migliore per affrontarla". Con "rimarchevole rapidità ha cancellato i suoi ritardi", e dispone oggi di una governance "molto più efficace", assicura Monti.

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