Quando il gioco si fa duro

Pubblicato il 13 Maggio 2015 alle 13:37

Il 13 maggio la Commissione europea ha presentato la sua agenda sull’immigrazione, che stabilisce le politiche comuni sui flussi migratori per i prossimi cinque anni, sull’onda dell’emergenza scoppiata con l’aumento vertiginoso del numero degli sbarchi sulle coste europee (oltre 62mila) e dei morti annegati lungo la rotta (oltre 1.800) dall’inizio dell’anno.

L’esecutivo europeo ha anche adottato alcune misure urgenti, come la ripartizione tra i paesi membri dei 20mila rifugiati all'anno che l’Ue ha deciso di accogliere da qui al 2016, secondo delle quote stabilite in base a criteri quali il Pil, la popolazione, il tasso di disoccupazione e il numero di persone già accolte. Regno Unito, Irlanda e Danimarca potranno rifiutarsi di aderire.

L'alta rappresentante per la politica estera Federica Mogherini ha anche annunciato per parte sua che "concrete misure militari" per "distruggere il business model" dei trafficanti nelle acque territoriali e nei porti libici verranno decise il 18 maggio.

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