I titoli di oggi

Pubblicato il 7 Gennaio 2013 alle 11:49

Il 4 gennaio la Corte costituzionale ha parzialmente invalidato la legge elettorale votata a fine novembre, e in modo particolare l’obbligo di iscriversi preventivamente nelle liste elettorali. Tuttavia secondo il quotidiano il nuovo sistema elettorale resta molto vantaggioso per Fidesz, il partito del primo ministro Viktor Orbán: una suddivisine dei seggi favorevole, un unico turno di scrutinio e l’integrazione dei magiari di Serbia, Romania e Slovacchia tra gli elettori.

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C’è ancora qualche trucco dopo l’abbandono dell’iscrizione – Népszava

“Due anni dopo la consegna della prima lista Lagarde” con i nomi di diverse centinaia di greci titolari di conti svizzeri, “restano ancora numerose zone d’ombra”, scrive il quotidiano. Ta Nea elenca quindici punti – dalla ricezione del file con la lista da parte dell’ex ministro delle finanze socialista Giorgos Papaconstantinou al ruolo del cugino nella cancellazione di alcuni nomi – che dovranno essere chiariti dalla giustizia e dalla commissione d’inchiesta parlamentare creata ad hoc, che comincerà a lavorare a metà gennaio.

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Zone grigie a proposito della lista – Ta Nea

La polizia dell’Irlanda del nord accusa l’Ulster Volunteer Force (Uvf) per l’escalation delle violenze di strada nel periodo natalizio, legata alla disputa in corso ormai da un mese sulla riduzione del numero di giorni in cui la bandiera britannica sventolerà sul municipio di Belfast. Per quattro notti consecutive gli agenti di polizia hanno subìto il lancio di bottiglie, bombe molotov e mattoni.

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Fuori controllo – The Belfast Telegraph

Durante l’inaugurazione dell’anno militare, conosciuta come la Pasqua militare, il ministro della difesa spagnolo Pedro Morenés ha parlato di “assurda provocazione” riferendosi alle voci di un intervento dell’esercito in caso di indipendenza della Catalogna. Il ministro ha risposto alle accuse lanciate da quattro parlamentari catalani a proposito della presenza di alcuni aerei militari spagnoli sui cieli della catalogna registrata negli ultimi mesi.

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Morenés elogia la “serenità militare davanti alla provocazione” – La Vanguardia

Il governo dovrà rivedere il progetto della tassa al 75 per cento dopo che il 29 dicembre il Consiglio costituzionale ha invalidato la misura per il suo carattere “confiscatorio”. Il ministro del bilancio Jérôme Cahuzac ha ormai scartato l’applicazione dell’aliquota del 75 per cento, che presenta rischi giuridici troppo elevati. Il tasso e la durata del contributo per gli alti redditi, simbolo della campagna elettorale di François Hollande, saranno modificati.

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Tasse al 75 per cento: il rompicapo del governo – Les Echos

Le imprese che hanno fatto ricorso all’amianto possono essere ritenute responsabili per le malattie contratte dai loro dipendenti dopo il 1949. Il quotidiano trae questa conclusione in base a due verdetti recenti del tribunale dell’Aia sui processi intentati da ex operai edili colpiti da mesotelioma. Finora si pensava che le imprese avessero cominciato a conoscere i rischi legati all’amianto soltanto dopo gli anni sessanta.

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La Corte: il limite per le denunce sull’amianto arretra fino al 1949 – Trouw

Secondo un sondaggio del quotidiano Miloš Zeman (ex primo ministro di centro-sinistra) è il favorito al primo turno delle elezioni presidenziali del 12 e 13 gennaio, con il 25 per cento dei voti. Zeman supera l’economista Jan Fischer (anche lui ex primo ministro), Vladimír Franz (indipendente), Jiří Dienstbier (Čssd, socialdemocratico) e Karel Schwarzenberg (Top09, liberal-conservatore). Si tratta della prima elezione di un presidente ceco a suffragio universale.

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Zeman vince, Fischer perde e gli altri tre sperano in un errore – Mladá Fronta DNES

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