"Qual'è l'opinione del primo ministro Fredrik Reinfeldt sul nuovo patto fiscale dell’Ue? La Svezia vi deve prendere parte? È preoccupato per la possibile spaccatura dell’Unione?”. Nessuna risposta è stata ancora data a queste domande, constata Dagens Nyheter. Secondo il quotidiano, la Svezia sta per allontanarsi ulteriormente dal centro decisionale dell’Ue. "Il primo ministro dovrebbe spiegare chiaramente le conseguenze di un ‘no’ e se il governo è sempre convinto che la Svezia debba trovarsi al centro dell’Europa dovrà convincere il parlamento ad accettare tale accordo".
DN ricorda che la Svezia ha detto no all’euro con il referendum del 2003 e teme di vedere presto
un gruppo di paesi che viaggiano in prima classe e che prenderà le decisioni importanti, e altri che viaggiano in seconda classe e sono influenzati dalle decisioni dei primi ma non avranno alcuna voce in capitolo. E la Svezia, in compagnia di qualche altro paese, rischia di ritrovarsi sulla banchina a riflettere sul da farsi.
Anche Expressen si lamenta dell’indecisione del primo ministro:
Reinfeldt intende dire no ai membri del club dell’euro, ma con dolcezza. Più di ogni altra cosa non desidera che la Svezia si ritrovi in terza classe, dove David Cameron ha già messo la Gran Bretagna.
Aftonbladet si preoccupa per le possibili conseguenze dell'accordo e auspica che la Svezia ne resti fuori:
Tagli ai salari, tagli alle pensioni, più disoccupazione e più poteri delegati a Bruxelles: niente di tutto questo servirà a risolvere la crisi dell’euro. L’unica cosa che ha senso in questa crisi è l'intervento della Bce.