"L'Ue interviene sul mercato delle quote di emissione per evitare l'inquinamento a basso costo", titola El País all'indomani del voto della commissione per l'ambiente del Parlamento europeo, che ha sancito il ritiro dal mercato di alcune quote. Principale strumento dell'Ue per combattere il riscaldamento climatico, i "permessi di inquinare" sono stati attribuiti gratuitamente da Bruxelles alle imprese europee prima della crisi.
Tuttavia negli ultimi tempi i prezzi delle emissioni di CO2 sono crollati: l'Ue aveva inizialmente calcolato dai 20 ai 50 euro per tonnellata, ma oggi ne bastano 6. "A Bruxelles si cercano nuove soluzioni per intervenire nel mercato e far risalire i prezzi", sottolinea El País.
Al momento le soluzioni previste sono due: l'innalzamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2020 (che potrebbe passare dal 20 al 30 per cento, ma gli stati dell'Ue sono ancora profondamente divisi sull'argomento) e il taglio drastico dei diritti di emissione, decretato dal voto del 20 dicembre del Parlamento europeo.
La decisione degli eurodeputati ha immediatamente provocato un aumento del 20 per cento del prezzo delle emissioni di CO2, che potrebbe salire ulteriormente con l'inclusione delle compagnie aeree straniere nel sistema di scambio, conclude El País.