Al momento sono soltanto voci. Ma il dibattito sull'imposta diretta europea è arrivato sulla prima pagina di Die Presse. Stanca di lottare ogni anno con gli stati membri riluttanti a pagare il loro contributo all'Unione e pungolata da una coalizione di contribuenti netti (Germania, Austria, Paesi Bassi), la Commissione europea vuole emanciparsi e riscuotere direttamente le imposte. Secondo il quotidiano di Vienna, il dibattito, percepito come “il mostro di Loch Ness che sorge puntuale ogni anno dallo stagno di bruxellese per poi scomparire di nuovo”, stavolta potrebbe essere ben più consistente. Con le economie indebolite dalla crisi finanziaria, “l'indebitamento dei 27 potrebbe arrivare al cento per cento del Pil europeo”, avverte la Commissione, che di fronte a questa evenienza dovrà ridurre il budget (attualmente di 116 miliardi di euro) o riscuotere le proprie imposte. Sono tre le fonti prese in considerazione dalla commissione: una imposta sulle transazioni finanziarie, una sul valore aggiunto e una sul carburante.
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