Oltre ad approvare il secondo bailout da 130 miliardi per salvare la Grecia, i ministri delle finanze Ue hanno deciso di concedere all'Unione europea "maggiori poteri per l'analisi dei bilanci degli stati membri prima ancora che siano approvati dai parlamenti nazionali", rivela il Financial Times.
La Commissione europea potrà dunque inviare autonomamente i suoi esperti nei paesi in difficoltà. Le delegazioni forniranno assistenza tecnica ai governi, sull'esempio della task force che sorveglia il governo greco nel percorso di approvazione delle riforme imposte dall'Ue.
Secondo il quotidiano, con le nuove regole
la Commissione potrà far pesare le proprie raccomandazioni sulle politiche fiscali e sulla spesa pubblica, un atteggiamento che ha solitamente evitato a meno di violazioni delle attuali regole sul deficit.
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La presenza degli inviati Ue in paesi "in grave difficoltà" costituisce un "atto potenzialmente lesivo della dignità dei governi nazionali", sottolinea il Financial Times.