Oltre vent'anni dopo la caduta del regime di Nicolae Ceausescu, il parlamento romeno ha adottato il 28 febbraio la cosiddetta "legge di lustrazione". Il testo prende di mira chi ha fatto parte dell'apparato repressivo del partito comunista romeno (Pcr) e stabilisce che "gli ex quadri del Pcr, i ministri, i procuratori e coloro che hanno lavorato nella polizia politica non potranno ricoprire incarichi pubblici" a partire dall'entrata in vigore della legge, spiega Evenimentul zilei.
Secondo l'editoriale di Grigore Cartianu su Adevărul, la legge è inutile perché arrivata troppo tardi:
la sua adozione in un momento in cui non può più produrre alcun effetto significativo ricorda un suicida che si lancia sui binari dopo che il treno è passato.