"Fu anche per non sentire più le sue arringhe che gli altri detenuti del forte di Landsberg incoraggiarono Adolf Hitler a scrivere il suo libro", pubblicato nel 1925, scrive la Süddeutsche Zeitung. Dopo essere stato una miniera d'oro per il nazismo (con dieci milioni di copie vendute fino al 1945), il Mein Kampf non ha causato altro che problemi alla Baviera, che detiene i suoi diritti dalla fine della seconda guerra mondiale. Già incapace di impedire la sua pubblicazione all'estero, lo stato dovrà rassegnarsi a vederlo diffuso liberamente anche in Germania quando la sua esclusiva sarà scaduta, nel 2015. Il ministero delle finanze bavarese, che vuole tenerlo bloccato fino ad allora, è in conflitto con l'Istituto di storia contemporanea di Monaco, che da anni si sforza di pubblicarne un'edizione critica. L'istituto ha incaricato della sua redazione due storici, Edith Raim e Othmar Plöckinger. "Prima ne sarà disponibile una versione che dia ai lettori degli argomenti contro la sua lettura in chiave neonazista, meglio sarà", ha spiegato il suo direttore aggiunto sul quotidiano di Monaco. Se riuscirà a raggiungere un accordo con la Baviera, l'Istituto metterà in rete un'edizione gratuita già prima del 2015.
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