“Non abbiamo più niente da dare” dall'inizio della crisi economica, titola l’Irish Independent a proposito della nuova manovra economica preparata dal governo per risparmiare 3,5 miliardi di euro. Il nuovo bilancio prevede l'aumento delle tasse sulle proprietà, il reddito e l’alcool, insieme a tagli ai servizi, inclusi quelli per i genitori, i pensionati e i disoccupati. L’Irlanda è costretta a risparmiare per continuare a ricevere gli aiuti previsti dal bailout concordato con Ue ed Fmi. Ricordando che il vice primo ministro irlandese Eamon Gilmore aveva dichiarato che la manovra sarebbe stata equa – “chi ha di più pagherà di più" – l’opinionista Johnny Fallon sottolinea che non vi è nessuna equità nei provvedimenti.
Ci sono una serie di elementi che ricordano lo scippo, dunque è difficile parlare di un budget equo. La manovra per il 2013 porterà molte avversità, e questo perché il governo in passato non ha fatto il suo dovere. La verità è che almeno alcune delle misure non hanno senso. Nel frattempo l’Ue si preoccupa di un progetto più a lungo termine e della condizione di altri paesi, senza interessarsi più di tanto a ciò che accade in Irlanda. L’Irlanda può aspettare. Dopo una manovra selvaggia che sacrificherà le famiglie ordinarie sull’altare di un modello socioeconomico che nessuno è sicuro di volere o di apprezzare, è arrivato il momento di dire basta.
Sull’Irish Times Stephen Collins aggiunge che la manovra è stata all'insegna della prudenza e alla fine ha accontentato entrambi gli schieramenti della coalizione, il Partito laburista e Fine Gael, ma probabilmente la tassa sulla proprietà creerà diversi problemi in futuro. “Sarà comunque un’enorme imposizione – scrive Collins – fortemente osteggiata da un elettorato già in difficoltà”.