“Dal 2005 le cento più importanti multinazionali del mondo hanno creato centinaia di nuove strutture fiscali nei Paesi Bassi”, rivela il quotidiano dopo aver studiato i rapporti annuali di imprese come Google, Ibm o Eni per conoscere i vantaggi fiscali ottenuti grazie a “società fantasma” con sede nel paese. Conclusione: nel 2001 le multinazionali hanno fatto entrare e uscire dai Paesi Bassi 57 miliardi di euro pagando pochissime tasse. Il 23 gennaio il segretario di stato alle finanze dovrà fare luce su questi “corridoi fiscali” davanti alla seconda camera.
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