Mosca tenta di bloccare lo sfruttamento del gas di scisto romeno, che ridurrebbe la dipendenza di Bucarest e dell’Unione europea dalle risorse russe, sottolinea il quotidiano. A fine gennaio il primo ministro Victor Ponta ha cambiato la sua posizione sull’argomento dopo aver annunciato nella primavera del 2012 di essere contrario alle trivellazioni. Dietro le proteste contro le esplorazioni a Bârlad, nell’est della Romania, si nasconderebbe dunque “la mano di Mosca”. Il 27 febbraio ottomila persone hanno manifestato contro lo sfruttamento dello shale gas.
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