"La morte non cambia la strategia svedese" in Afghanistan, titola Svenska Dagbladet dopo l'uccisione del quinto soldato svedese dal 2001. Secondo il quotidiano l'incidente rappresenta un "appello all'unità nazionale" per il parlamento di Stoccolma. In Svezia, infatti, la decisione di impiegare i soldati in un conflitto all'estero è sempre stata presa di concerto tra i socialdemocratici e i partiti di centrodestra. Oggi invece il mondo politico svedese è spaccato. Il governo vorrebbe prolungare il mandato dei 500 soldati di stanza in Afghanistan, mentre i socialdemocratici e i verdi pretendono il ritiro delle truppe. Il recente ingresso in parlamento dei Democratici di Svezia, partito di estrema destra pronto fare sentire il proprio peso nella decisione finale, complica ulteriormente la situazione.
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