Gli stati dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo preliminare per alleggerire l’embargo sulle esportazioni di petrolio dalla Siria. Potrebbe essere il primo ammorbidimento del regime di sanzioni dall’inizio della repressione della rivolta popolare da parte del regime di Bashar al Assad, due anni fa.
Secondo l’International Herald Tribune alcune fonti diplomatiche hanno sostenuto l’accordo per concedere alle aree controllate dall’opposizione maggiore autonomia e flessibilità in modo da costruire una base economica grazie alle risorse petrolifere.
In attesa di un parere degli altri funzionari Ue, i ministri degli esteri dell’Unione si preparano a sostenere la bozza di accordo nella giornata di lunedì. Prima della cancellazione dell’embargo potrebbero essere necessarie altre fasi legislative.
Nel frattempo i rappresentanti dell’opposizione siriana hanno chiesto all’Unione di cancellare l’embargo sulle armi che dovrebbe scadere alla fine di maggio, riporta l’Irish Times.
Mercoledì Walid Saffour, ambasciatore della Coalizione nazionale siriana delle forze dell'opposizione e della rivoluzione presso il Regno Unito, ha dichiarato in occasione di una visita a Dublino che la cancellazione dell’embargo “è l’unico modo” di fermare il bagno di sangue.
Londra e Parigi sono favorevoli all’idea di dare assistenza militare all’opposizione, ma altri stati non intendono contribuire a un’ulteriore militarizzazione del conflitto.
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