Schäuble e Rehn si ammorbidiscono sul debito

Pubblicato il 21 Agosto 2013 alle 13:11

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In occasione di un comizio elettorale ad Ahrensburg, nel nord della Germania, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha dichiarato che dopo il 2014 "la Grecia avrà bisogno di un altro programma" di aiuti internazionali - il terzo dal 2010, scrive Ta Nea.
Il quotidiano di Atene titola "La Grecia alle urne (ma in Germania)" e osserva che a un mese dalle elezioni politiche tedesche del 22 settembre la questione del debito greco diventa un argomento importante della campagna elettorale.
Il giornale precisa inoltre che Schäuble, "fedele" alla severa linea del cancelliere Angela Merkel, ha tuttavia rifiutato l'ipotesi di una nuova ristrutturazione del debito greco. Ta Nea aggiunge che il suo "messaggero" Jörg Asmussen, membro del direttorio della Banca centrale europea (Bce), si sarebbe recato ad Atene il 21 agosto per discutere con le autorità greche i possibili scenari di un alleggerimento del debito.
Una possibilità che non esclude neppure Olli Rehn. Il commissario europeo agli affari economici e monetari ha confidato al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat che stava pensando a un nuovo aiuto alla Grecia sotto forma di un allungamento dei termini di rimborso dei suoi debiti.
In autunno la Commissione, la Bce e il Fondo monetario internazionale rivaluteranno insieme il programma di riforme della Grecia e la capacità di rimborso del suo debito, ha annunciato Rehn evocando "la possibile continuazione del piano e del suo finanziamento", senza però fornire ulteriori precisazioni.
In Germania la Süddeutsche Zeitung riconosce a Schäuble il merito di aver detto la verità agli elettori "quattro settimane e mezzo prima delle elezioni" e "non quattro settimane e mezzo dopo", ma aggiunge che

gli esperti sapevano da tempo che la Grecia non sarebbe potuta tornare sui mercati nel 2015. Il paese ha quindi bisogno di maggiore assistenza durante un periodo transitorio. […] Il problema è sapere da dove verrà il denaro. […] Schäuble farebbe meglio a dirlo anche ai cittadini, e anche questa volta prima delle elezioni.

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