“Il bilancio è stato votato ma la troika dice che per l’accordo bisogna aspettare”, riassume Kathimerini nella sua versione in inglese. Il 7 dicembre il parlamento greco ha approvato il budget 2014 con 153 voti favorevoli e 142 contrari. Il testo “prevede un avanzo primario dell’1,6 per cento del pil, una crescita dello 0,6 per cento e un debito al di sotto del 175 per cento del pil”. Secondo il quotidiano il budget “è stato presentato al parlamento senza l’avallo della troika”. Durante il dibattito i rappresentanti dei creditori della Grecia (Ue-Fmi-Bce) hanno annunciato che non torneranno prima di gennaio perché Atene non rispetta gli impegni presi, spiega Kathimerini. La Grecia “avrebbe dovuto rispettare 135 condizioni” entro l’autunno, “ma siamo appena a 60 e il processo rallenta a causa dell’impasse politica”.
“L’intenzione apparente del governo greco di legiferare unilateralmente o prendere decisioni su questioni in discussione con la troika come i sequestri immobiliari, la riduzione dell’iva per i ristoranti o i licenziamenti massicci dei dipendenti pubblici è considerata come una provocazione”, spiega un funzionario europeo citato dal quotidiano.
“Per l’Ue la Grecia è ancora un buco nel budget”, constata la Frankfurter Allegemeine Zeitung. Il quotidiano tedesco è molto scettico rispetto al nuovo bilancio greco:
il governo di coalizione ha vinto di misura lo scontro, ma non c’è motivo per condividere le parole del primo ministro Antonis Samaras, che ha parlato di “giornata storica” per la Grecia. Certo, Atene ha presentato per la prima volta da anni un avanzo primario, dunque un’eccedenza di bilancio che non tiene conto del peso (enorme) del debito pubblico. […] Tuttavia questo è il risultato di un artificio contabile, possibile grazie al rinvio del pagamento di fatture miliardarie ai fornitori. E intanto importanti riforme strutturali sono accantonate.