Secondo fonti dovesse lasciare l’Ue” se dovesse imporsi questa opzione nel referendum che il governo britannico pensa di organizzare nel 2017.
Persone vicine a queste banche hanno detto al quotidiano della City che
ritengono l’Irlanda sia un posto favorevole per alcune delle loro attività se dovessero lasciare il Regno Unito. Una di loro ha affermato che sta già organizzando il trasferimento di alcune attività in Irlanda. Queste persone aggiungono che i progetti sono ancora nella loro fase iniziale, ma hanno aggiunto che le banche hanno cominciato ad anticipare l’unione bancaria che si sta disegnando per la zona euro e che minaccia di isolare il Regno Unito.
Secondo La Tribune, “L’irlanda, nuova terra d’accoglienza, sarebbe attraente per il suo debole livello di imposizione”. Nel caso di un’eventuale “Brexit”,
malgrado il costo molto elevato di un eventuale trasferimento da una città all’altra, Francoforte e Parigi potrebbero rappresentare altre soluzioni di ripiego per gli stabilimenti finanziari non europei sul Vecchio continente.
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