Il governo tedesco ha presentato il 3 dicembre il suo nuovo piano di riduzione delle emissioni di CO2 per raggiungere gli obiettivi che si era fissati — una riduzione del 40 per cento delle emissioni entro il 2020 rispetto a quelle del 1990, riferisce Die Tageszeitung. L’Ue punta allo stesso obiettivo nel 2030.
Il piano, definito come “il più completo pacchetto climatico mai approvato da un governo” in Germania dal ministro dell’ambiente Barbara Hendricks, prevede 80 miliardi di euro di investimenti, aggiunge il quotidiano tedesco.
Prevede la riduzione delle emissioni di CO2 delle centrali elettriche a carbone per almeno 22 milioni di tonnellate (l’equivalente della chiusura di otto impianti). Altri “18 milioni di tonnellate verrebbero dall’industria, in particolare attraverso una maggiore efficienza. Il migliore isolamento e la costruzione di edifici ecosostenibili contribuiranno per altre 6-10 tonnellate; i trasporti per 7-10 milioni; l’agricoltura per 3,6 e una migliore gestione degli sprechi nel commercio e nei rifiuti per 3-8 milioni di tonnellate”. Sono stati annunciati anche degli incentivi per le automobili elettriche.
L’annuncio è stato accolto positivamente dalle organizzazioni ambientaliste, anche se queste “hanno criticato il governo per non essere andato più lontano nel ridurre la dipendenza dalle centrali a carbone”.
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