L’Europa e la crisi del debito

Non c’è democrazia senza unione politica

Pubblicato il 23 Marzo 2015 alle 20:15

I moderati devono riconoscere che l’Unione europea è fatta in modo tale da aver consentito alla Francia e alla Germania di mettere la Grecia in difficoltà per proteggere i loro interessi, sostiene l’economista italiano Luigi Zingales su Il Sole 24 Ore. Se non lo facessero, lascerebbero che siano i movimenti radicali come Syriza a farlo, poiché “nelle sue rivendicazioni con l'Europa Syriza ha ragione. L'Europa ha maltrattato la Grecia e lo ha fatto perché la Germania e la Francia hanno protetto i loro interessi a scapito di quelli greci.”

Zingales non è un sostenitore di Syriza e ritiene che la Grecia viveva al di sopra dei suoi mezzi prima dei piani di salvataggio dell’Ue, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. Ma quando si è trattato di affrontare i suoi tremendi disavanzi, la Grecia ha avuto più difficoltà a negoziare con l’Ue di quanta ne avrebbe avuta si avesse avuto a che fare soltanto con l’Fmi:

Il Fondo avrebbe imposto un piano di austerità, avrebbe imposto un haircut ai creditori del 30% e avrebbe prestato dei soldi per facilitare l'aggiustamento. Qual è la differenza con il piano deciso dall'Europa?
I prestiti ci sono stati e anche l'austerità; quello che è mancato è stato un taglio del debito del 30%, che avrebbe portato il rapporto debito/Pil al 100%.
A onor del vero, l'haircut c'è stato, ma con due anni di ritardo e ha colpito solo i pochi creditori privati rimasti, perché la maggior parte si era salvata vendendo alla Bce o ottenendo il rimborso dei crediti in scadenza finanziato dai prestiti del Fondo. Ristrutturare i prestiti dell'Fmi è molto più difficile che ristrutturare i crediti privati. Quindi il ritardo ha reso la situazione molto peggiore.

Citando diversi banchieri che condividono la stessa opinione, Zingales afferma che il piano è il risultato del lavoro congiunto di Francia e Germania per proteggere gli interessi delle loro banche. Questo non è avvenuto perché la cancelliera tedesca Angela Merkel sia “cattiva”, per esempio, ma perché

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è un'astuta politica che fa molto bene l'interesse della sua nazione a scapito di quelle altrui. Non a caso è l'unico capo di governo che è sopravvissuto alla crisi. Il problema non è la Germania, né la Grecia: sono le basi politiche della Ue. Un'unione monetaria, non politica, in cui le scelte economiche non possono essere fatte in modo democratico e finiscono per essere preda degli interessi costituiti nei Paesi economicamente più forti.

Per Zingales quindi, l’assenza di un’unione politica che faccia da contrappunto a quella monetaria vuol dire che “le decisioni economiche non possono essere prese in modo democratico” e che i paesi più grandi e forti posseggono un’influenza ingiusta e non democratica:

È giunto il momento che anche i moderati denuncino questo problema. Se lasciamo alla Sinistra radicale il monopolio della verità non dobbiamo sorprenderci se poi questa vince le elezioni, almeno nell'Europa del Sud. È colpa nostra che abbiamo avvallato col silenzio, o peggio con l'assenso, una profonda ingiustizia.

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