"Il nuovo codice del lavoro ci trasformerà in schiavi? Non possiamo lavorare senza il contratto collettivo". Secondo Gândul gli argomenti delle migliaia di cittadini romeni (50mila secondo i manifestanti, settemila secondo le autorità) scesi in piazza per manifestare contro il nuovo codice del lavoro votato lo scorso 16 marzo, mostrano chiari sintomi di "stupidità". "Se il codice di Ceausescu ti obbligava a fare finta di lavorare, quello nuovo permette di licenziare più facilmente un impiegato che non fa il suo lavoro", precisa il quotidiano. Il nuovo codice mette fine al contratto ereditato dall'epoca comunista, che tutelava i diritti degli impiegati nei confronti dei datori di lavoro senza fare alcune distinzione. Secondo Gândul la nuova legislazione "incoraggia il lavoro e non la presenza in ufficio. Siamo troppo poveri e troppo stanchi per lavorare anche al posto di chi non lo fa".
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