"I negoziatori hanno fatto il grande passo", titola De Standaard dopo l'accordo raggiunto nella notte dagli 8 partecipanti alle trattative sulla scissione della circoscrizione elettorale bilingue di Bruxelles-Hal-Vilvorde (Bhv). "Dopo 458 giorni, i negoziati sono arrivati a una svolta potenzialmente decisiva", scrive il quotidiano fiammingo. Bhv rappresentava infatti l'ostacolo maggiore nel dialogo tra francofoni e fiamminghi per uscire dall'impasse politica. Su De Morgen Steven Samyn mostra un certo scetticismo: "i giornalisti sono un po' troppo precipitosi nell'usare l'aggettivo 'storico' […]. La soluzione per Bhv non è un punto d'arrivo […], e lo scontro è ancora veemente per quanto riguarda la legge sul finanziamento, sull'assegnazione dei fondi statali e sul problema del diritto d'asilo."
Da parte francofona la stampa accoglie con favore unanime l'accordo raggiunto: "Storico? Storico!", commenta la direttrice di Le Soir Béatrice Delvaux, secondo la quale "i partiti francofoni e fiamminghi hanno raggiunto l'accordo su una circoscrizione elettorale che più di una volta ha fatto cadere un governo o un primo ministro, ha favorito la nascita di un partito nazionalista (l'N-Va, escluso dai negoziati) e ha spinto il paese sull'orlo dell'implosione. E dunque sì, il fatto che i partiti abbiano finalmente sancito il loro 'deal' su Bhv è un avvenimento storico". Su La Libre Belgique Francis Van de Woestyne è più prudente: "È arrivato il momento di passare agli argomenti successivi", scrive, ricordando che "sarà comunque facile rifiutare questo accordo".