“La Polonia ce l’ha fatta”, è il titolo dell’editoriale di Gazeta Wyborcza. Secondo Jacek Pawlicki tra i risultati più importanti ottenuti dalla presidenza polacca ci sono “l’accordo sui brevetti unici nell’Ue e la firma del trattato di adesione della Croazia”, mentre il fallimento maggiore è l’insuccesso della politica orientale dell’Ue – dimostrato dall’inerzia nei confronti del regime di Lukashenko in Bielorussia e del processo a Yulia Tymoshenko in Ucraina. Ma la Polonia ha fatto un buon lavoro
nei panni di uno degli ultimi guardiani dell’Unione della Comunità europea. La crisi ha messo in luce una spaccatura in Europa, e una deriva continentale verso un’unione intergovernativa che lascia presagire un ritorno della preminenza degli interessi nazionali su quelli europei. […] I sei mesi della presidenza polacca del Consiglio europeo probabilmente sono stati il periodo più difficile nella storia del progetto europeo a causa della crisi della zona euro. Non si sono fatte faville, ma non ci sono stati nemmeno scivoloni. – Gazeta Wyborcza
Sul quotidiano conservatore Rzeczpospolita Igor Janke sostiene che quella polacca è stata una “presidenza di facciata”, dato che il centro decisionale non era nel paese che ne aveva la presidenza, né nel Consiglio dell’Unione europea, e neppure nella Commissione europea o nel Parlamento europeo, bensì in due capitali: Berlino e Parigi.
Ormai sappiamo che per sei mesi la Polonia è stata soltanto un grande centro conferenze dove si sono svolti incontri, summit e vertici. Abbiamo svolto un bel po’ di lavoro d’ufficio, ma questo non significa governare davvero. – Rzeczpospolita
L'editoriale di Dziennik Gazeta Prawna ritiene che il governo polacco
abbia inutilmente attizzato l'interesse sulla presidenza. Non ha senso alimentare grandi aspettative su una funzione che, per sua stessa definizione, è priva di qualsiasi fascino. […] Un solo esempio per coloro che ingenuamente credono che la Polonia in questi sei mesi sia stata l’ombelico dell’Ue: venerdì scorso, i più importanti network televisivi globali stavano trasmettendo la conferenza stampa congiunta di Tusk, Barroso e Van Rompuy […] quando Angela Merkel ha cominciato il suo incontro personale con i giornalisti. Anche Euronews, la più filo-europea delle emittenti, è subito passata dalla conferenza dei tre a quella della cancelliera. – Dziennik Gazeta Prawna