Turismo sociale

La decisione della Corte “non è altro che giustizia”

L’11 novembre la Corte di giustizia dell'Unione europea ha deciso che gli Stati membri dell'Unione non erano tenuti a offrire delle prestazioni sociali ai cittadini di altri Stati membri che emigrano al solo scopo di beneficiare degli aiuti sociali. Una decisione accolta piuttosto positivamente dalla stampa europea.

Pubblicato il 12 Novembre 2014 alle 18:20

"La Corte di giustizia europea sanziona il ‘turismo sociale’", scrive così Les Echos, che ricorda come "la Corte aveva dovuto pronunciarsi sulla richiesta di una rumena, Elisabeta Dano, "che vive con la figlia presso sua sorella a Lipsia dal 2010 e si è vista rifiutare gli aiuti sociali dall'Agenzia per l'occupazione". Il quotidiano aggiunge che

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La questione del turismo sociale è entrata nel dibattito europeo quasi due anni fa. La prima interessata è la Gran Bretagna, poiché si tratta di uno dei punti invocati da David Cameron, che chiede di rinegoziare le condizioni di appartenenza del Regno Unito all'Unione europea. Ma anche la Germania, i Paesi Bassi e l'Austria hanno di recente criticato i migranti europei che approfittano del loro sistema sociale. A sua volta il Belgio ha già proceduto all'espulsione di alcuni immigrati dell'Unione, che erano in cerca di lavoro e quindi considerati come un "carico eccessivo" per il paese. Le motivazioni sono molto simili a quelle utilizzate dalla Corte di giustizia europea.

Die Welt titola: "Le autorità hanno il diritto di rifiutare i sussidi Hartz-IV ai cittadini europei" e ritiene che la decisione sia "giusta", sottolineando che

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come in passato i cittadini europei hanno il diritto di cercare del lavoro ovunque in Europa; e se perdono il lavoro hanno diritto agli aiuti sociali nello Stato nel quale hanno lavorato. Non si tratta altro che di giustizia. Sarebbe però ingiusto se i paesi ricchi del nord dovessero diventare di fatto i servizi sociali dell'Unione. I giudici della Corte di giustizia europea hanno ufficializzato questo principio a livello giuridico.

Per il Daily Telegraph "dopo questa decisione storica i turisti sociali rischiano di essere rimandati nel loro paese natale". Il quotidiano ricorda che l'argomento è al centro del dibattito politico nel Regno Unito e precisa che

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con questa decisione della Corte di giustizia europea, Cameron ha il vento in poppa. Il primo ministro inglese ha definito questa decisione come "un passo intelligente nella buona direzione". Cameron ha promesso di limitare in modo significativo l'immigrazione e di essere inflessibile sul "turismo sociale", anche se ha proposto un referendum sull'adesione del Regno Unito all'Ue.

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